LA FESTA DI S.AGATA
- Nonno Francesco Rooms Catania

- Jan 18, 2024
- 3 min read
Updated: Feb 28
La festa di Sant’Agata a Catania è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita.
qui di seguito troverai non solo la storia di Sant’Agata ma anche gli highlights imperdibili della festa .
Se stai progettando di venire a Catania in occasione della festa di Sant’Agata 2024 e non sai dove alloggiare, scegli https://www.nonnofrancescorooms.com/ vivrai la festa come un abitante del luogo!
Partecipare alla festa: Date luoghi ed eventi
3 febbraio: La magia della festa inizia : processione delle candelore a Catania!

le imponenti “candelore danzanti” giganteschi ceri ,portati a spalla, marciando e ondeggiando da coraggiosi fedeli(fino a 12 persone!) ,in tempi antichi in mancanza di luce elettrica, erano veri è propri segnapasso delle varie fasi del percorso della festa ,oggi restano una testimonianza indelebile del pregiato patrimonio artistico catanese , raccontando storie di devozione attraverso le decorazioni costituite da puttini in legno dorato, scene di martirio, santi, fiori , bandiere ed elementi degli "antichi mestieri" dei cittadini di catania,
al mattino sfila la carrozza del senato settecentesca

prosegue con un grandioso spettacolo pirotecnico in Piazza duomo

4 febbraio: Messa dell’Aurora all’alba
Fin dalle prime luci dell’alba, le strade di Catania si riempiono di “cittadini” devoti, vestiti con il tradizionale “sacco” – un camice votivo di tela bianca lungo fino alla caviglia, stretto in vita da un cordoncino, accompagnato da un berretto di velluto nero, guanti bianchi e un fazzoletto bianco a fitte pieghe. Questo abito richiama l’abbigliamento notturno indossato dai catanesi nel lontano 1126, quando corsero incontro alle reliquie riportate da Costantinopoli.
Le reliquie di Sant’Agata vengono traslate su un sontuoso fercolo d’argento, abbellito con garofani rossi, simbolo di martirio. La processione si snoda attraverso i luoghi sacri di Sant’Agata a Catania, tra cui l’antica cattedrale di Sant’Agata la Vetere, le chiese di Sant’Agata al Carcere e di Sant’Agata alla Fornace.
Con fragori di spari festosi, il fercolo viene poi caricato con il prezioso scrigno contenente le reliquie e parte in processione. giunge a termine a notte fonda, quando il fercolo ritorna solennemente in cattedrale, chiudendo questa giornata di intensa devozione e straordinario coinvolgimento.
5 febbraio:Processione di S.Agata

La processione del 5 febbraio si estende per tutta la notte, guidata dal fercolo di Sant’Agata, trainato da lunghi cordoni bianchi e adornato con garofani bianchi, simbolo di purità. Lungo il percorso, la Santuzza fa tappa a Piazza Borgo, dove uno spettacolo di fuochi d’artificio incanta il cielo notturno. La processione si ferma nuovamente prima di affrontare la Salita di Via Sangiuliano, tradizionalmente percorsa con corsa gioiosa. Su Via Crociferi, c’è una toccante sosta di fronte al Convento di San Benedetto, dove le suore di clausura emergono solo in questa occasione, intonando canti nel silenzio delle prime ore del mattino. L’emozionante corteo si conclude con il ritorno trionfante in Cattedrale.
una grande storia di devozione...

Sant’Agata, una delle martiri più venerate dell’antichità cristiana, martire durante la persecuzione dei cristiani imposta dall’imperatore Decio a Catania, tra il 249 e il 251 d.C.
La sua biografia, narra di interrogatori, torture e della sua incrollabile fede cristiana.
Il martirio di Sant’Agata sottolinea l’esistenza di una comunità cristiana a Catania già nel III secolo. Iscrizioni ritrovate testimoniano la diffusione del culto, sia in città che al di fuori del territorio etneo.
La nascita di Agata, ricca e nobile, è tradizionalmente collocata a Catania, anche se alcune fonti indicano Palermo o i suoi dintorni. La sua gioventù e il ruolo attivo nella comunità cristiana, consacrò la sua verginità a Dio.
Il martirio di Sant’Agata, seppur senza dettagli storici precisi, è confermato dalla diffusione del suo culto e dalla sua riconoscenza come patrona di Catania. La sua morte, avvenuta nel 251, è commemorata come un esempio di forza d’animo, devozione e resistenza contro la persecuzione, segnando un capitolo significativo nella storia della Chiesa.
Nel 1040, il generale bizantino Giorgio Maniace sottrasse le reliquie di Sant’Agata per portarle a Costantinopoli. Nel 1126, due ex soldati bizantini, Gisliberto e Goselmo, che con una serie di rocambolesche avventure ,riuscirono a rubare le sacre spoglie restituendole alla devozione catanese. Il 17 agosto 1126, le reliquie fecero ritorno nel Duomo di Catania. Parte di esse è conservata nel prezioso busto in argento, realizzato nel 1376 da Giovanni di Bartolo, mentre altre sono custodite in reliquiari all’interno di un grande scrigno d’argento, opera di Vincenzo Archifel.
Questa straordinaria storia testimonia la devozione e l’ardore nel preservare il ricordo della Santa che ancora oggi si celebra non solo a febbraio ma anche in agosto. con una grande festa che coinvolge ogni zona della città di Catania per oltre 10 giorni!



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